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Salvatore Rinaldi e Vania Fontani sono due medici, sposati nella vita e nella ricerca, che da oltre trent’anni si occupano di ricerca scientifica. Entrambi operano presso l’Istituto Rinaldi Fontani di Firenze, da loro fondato per dare maggior forza alla loro ricerca scientifica ed all’applicazione clinica. Sin dall’inizio Salvatore Rinaldi e Vania Fontani hanno indirizzato i loro studi verso i processi di adattamento dell’organismo all’ambiente in cui vive e sulle conseguenze di questi adattamenti: ogni forma di stimolo, sia positivo, sia negativo, genera nell’uomo un fenomeno inconsapevole di adattamento, che inizia automaticamente nel cervello.  VF scrivania Salvatore Rinaldi e Vania Fontani hanno concentrato i loro studi sull’analisi e la terapia dei disturbi e delle patologie, compresi i disturbi psicologici e comportamentali, indotti da questi adattamenti negativi. L’obiettivo di Rinaldi e Fontani è agire sulla capacità di risposta dell’organismo portandola gradualmente alla sua massima efficienza ed innescando quindi una graduale ottimizzazione delle funzioni dell’intero organismo, a livello neurologico, psichico e fisico.

Anni di studio e di ricerca hanno portato i due medici ricercatori alla messa a punto di una innovativa tecnologia, la Tecnologia REAC, e di specifici protocolli terapeutici finalizzati all’ottimizzazione delle funzioni neurologiche psichiche e fisiche, ossia al recupero progressivo delle capacità del nostro organismo di funzionare al meglio delle sue possibilità. Rinaldi e Fontani stanno portando avanti i loro studi da oltre 30 anni, approfondendo la comprensione del meccanismo d’azione della Tecnologia REAC ed esplorando campi di applicazione sempre nuovi. FOTO B.E.N.E. 2 ritagl

Le prospettive terapeutiche offerte dalla Tecnologia REAC meritano assolutamente di essere esplorate in tutte le loro potenzialità, ma questo richiede investimenti, strumenti, risorse umane. Per questo motivo, Salvatore Rinaldi e Vania Fontani hanno voluto rendere ancora più concreto il loro impegno istituendo la Fondazione Rinaldi Fontani, che raccoglierà i fondi necessari affinché questa nuova tecnologia possa essere esplorata e conosciuta in tutto il suo potenziale e le sue applicazioni terapeutiche possano essere diffuse e rese accessibili a tutti coloro che ne hanno bisogno. La Fondazione vedrà partecipi, oltre a Salvatore Rinaldi e Vania Fontani, anche le loro figlie, Arianna e Chiara Rinaldi. Arianna Rinaldi, studentessa in psicologia, ha già dimostrato motivazione e propensione al lavoro nell’ambito del sociale, partecipando come volontaria alla Compagnia di Pubblica Assistenza Humanitas. Chiara Rinaldi, studentessa in Medicina e Chirurgia, ha già manifestato uno spiccato interesse verso la ricerca in campo biomedico, partecipando a studi in corso. Entrambe le sorelle hanno espresso la volontà di portare avanti il lavoro già intrapreso dai genitori e di condividerne lo spirito.

Il primo ringraziamento della famiglia Rinaldi Fontani va alla signora Wang Jing, senza la quale la Fondazione Rinaldi Fontani non sarebbe mai nata, e al signor Wang Shuoren, senza il quale Rinaldi e Fontani non avrebbero mai conosciuto la signora Wang Jing.